Se la Vision è la capacità di prevedere i mutamenti futuri attraverso segnali deboli, siamo molto prossimi a scoprire chi di noi dentisti ha una vision migliore degli altri. E’ successo pochi anni fa per le società odontoiatriche, per le politiche fiscali e per i modelli organizzativi vincenti. Ora sarà lo stesso mercato odontoiatrico a cambiare e lo farà proprio nel rapporto numerico tra dentisti e pazienti, tra erogatori e fruitori, tra domanda ed offerta. Le conseguenze di questo cambiamento porteranno con sé grandi opportunità e grandi minacce e, come sempre, dipenderà solo da noi se cogliere le prime o subire le seconde.
Possiamo immaginare un mercato odontoiatrico nel quale non siano i dentisti a contendersi i pazienti, ma il contrario? Possiamo immaginare il marketing odontoiatrico come una attività finalizzata a fidelizzare i dentisti collaboratori invece dei pazienti? Possiamo immaginare che il fenomeno della concentrazione (attualmente in corso) ci condurrà verso un Paese popolato da meno studi, mediamente più grandi di quelli attuali, i quali assorbiranno quasi tutti i professionisti disponibili? Possiamo immaginare che entro 10 anni nessun dentista opererà come professionista ma solo come consulente di una Srl Odontoiatrica propria o di altri?
La domanda potrebbe essere una sola: siamo pronti ad un cambio radicale di paradigma nel mercato odontoiatrico?
Negli ultimi anni, il mercato odontoiatrico in Italia ha vissuto profondi cambiamenti determinati da:
Questo articolo esplora i possibili scenari futuri per i prossimi 10 anni, esamina i problemi aperti e propone soluzioni per affrontare le sfide emergenti.
Il trend degli ultimi 20 anni per il rapporto dentisti-popolazione in Italia è tipicamente disponibile attraverso i database interattivi dell’OCSE, come il database “Health Statistics” che contiene dati annuali su diversi indicatori sanitari, compreso il numero di dentisti per 1.000 abitanti.
Il grafico mostra il trend del numero di dentisti per 1.000 abitanti in Italia negli ultimi 20 anni, dal 2003 al 2023. Come si può vedere, c’è stato un aumento graduale nel rapporto dentisti-popolazione, passando da circa 0,61 nel 2003 a 0,81 nel 2023.
Questo indica una crescita costante della disponibilità di dentisti rispetto alla popolazione nel corso degli anni, spiega il fenomeno della concorrenza e dell’ipercompetizione. Ma soprattutto giustifica anni di strategie di marketing mirate a “conquistare” il singolo paziente o intere quote di mercato.
Secondo dati recenti forniti dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), attualmente in Italia ci sono circa 64.000 dentisti iscritti all’albo.
Tuttavia, il settore sta affrontando un problema demografico significativo: una larga percentuale dei dentisti attivi è prossima al pensionamento. Il 63,4% dei dentisti ha più di 50 anni, il 34,2% ha più di 65 anni, e il 16% ha più di 70 anni.
Nei prossimi cinque anni, si prevede che circa il 18% degli attuali iscritti possa ritirarsi dalla professione, riducendo il numero totale di dentisti disponibili (InfoDent). Questo dato è certamente sottostimato perchè tiene conto solo dei dati anagrafici e non di altri fenomeni quali il burn-out, il fenomeno della concentrazione, l’abbandono volontario, il passaggio generazionale, ecc.
Questa tendenza di fuoriuscita dalla professione rappresenta una sfida significativa dal momento che un calo di questa portata nel numero di professionisti non è compensato dal tasso di nuovi ingressi.
Nel 2023, il numero di nuovi dentisti è cresciuto solo dello 0,6%, pari a un incremento netto di 433 iscritti (InfoDent). Con un tasso di sostituzione così basso rispetto al numero dei soli pensionamenti previsti, l’Italia potrebbe trovarsi di fronte a una carenza significativa di dentisti nei prossimi anni, pur in costanza dei dati generali sulla popolazione.
In questo senso può essere interessante rielaborare il grafico precedente con una proiezione sui prossimi dieci anni tenendo conto delle seguenti ipotesi:
Il modello come sopra descritto è certamente elaborato su dati ipotetici, grossolani e semplificati.
Ovviamente, non è tanto importante posizionare correttamente l’inversione di tendenza nel rapporto dentisti/popolazione e neppure calcolare la corretta pendenza della seconda parte del grafico.
Per i nostri scopi ed i nostri interessi è assai più utile il senso generale dell’analisi, anche nella remota ipotesi che fosse corretta. In questo caso, i primi di noi che sapranno coglierne le indicazioni, ne trarranno un vantaggio enorme nell’arena competitiva attuale sempre più complessa (che non è fatta più solo dai concorrenti diretti, come sappiamo).
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Ora esaminiamo l’altra metà dell’equazione.
Negli anni a venire, la domanda di servizi odontoiatrici in Italia potrebbe non solo rimanere stabile, ma addirittura aumentare in modo significativo. Questo trend è influenzato da vari fattori demografici, socioeconomici e culturali che, combinati con una possibile riduzione dell’offerta di dentisti, potrebbero portare a uno squilibrio tra domanda e offerta nel mercato odontoiatrico.
Passiamo in rassegna i principali fattori determinanti.
1. Invecchiamento della popolazione Italiana. L’Italia è uno dei paesi con l’età media più alta in Europa, e la sua popolazione continua ad invecchiare. Secondo i dati dell’ISTAT, entro il 2050, il 34% della popolazione italiana sarà composta da persone di età pari o superiore ai 65 anni. L’invecchiamento della popolazione è un fattore chiave che guida la crescita della domanda di servizi odontoiatrici per vari motivi:
2. Aumento della consapevolezza del bisogno di cure. Negli ultimi anni, la consapevolezza dell’importanza della salute orale e l’accesso ai servizi odontoiatrici sono aumentati. Questo fenomeno è alimentato da diversi fattori:
3. Cambiamenti nei modelli di consumo e nelle abitudini di vita. L’evoluzione delle abitudini di consumo e dei comportamenti sociali sta influenzando anche la domanda di servizi odontoiatrici:
4. Aumento della domanda in specifiche aree geografiche e tra determinate fasce di popolazione. La crescita della domanda di servizi odontoiatrici potrebbe non essere uniforme su tutto il territorio italiano, ma potrebbe concentrarsi maggiormente in specifiche regioni e tra determinate fasce di popolazione:
5. Conseguenze di un aumento della domanda di servizi odontoiatrici. L’aumento della domanda di servizi odontoiatrici, combinato con una possibile riduzione del numero di dentisti disponibili, potrebbe portare a un significativo squilibrio tra domanda e offerta. Le conseguenze di questo squilibrio potrebbero includere:
In conclusione, la crescita della domanda nel mercato odontoiatrico italiano (ed europeo in genere) nei prossimi anni sarà inevitabile, data l’evoluzione demografica, sociale ed economica del paese.
Naturalmente, come abbiamo visto prima, se questa crescita della domanda non sarà accompagnata da politiche mirate per mantenere o aumentare l’offerta di dentisti, si rischia un significativo squilibrio che potrebbe avere ripercussioni negative sulla salute orale della popolazione italiana:
Affrontare queste sfide richiederebbe una pianificazione strategica e un coordinamento a livello nazionale e regionale per garantire un accesso equo e sostenibile alle cure odontoiatriche per tutti. nel frattempo gli operatori privati dovrebbero partire da una revisione globale delle proprie strategie di marketing adeguando persone, strumenti e comportamenti ad un vero e proprio cambio di paradigma.
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E’ molto probabile che le strategie di mercato future delle cliniche odontoiatriche private dovranno concentrarsi non solo sull’attrazione dei pazienti, ma anche sull’attrazione di dentisti collaboratori.
Questo orientamento strategico deriva dai diversi fattori emergenti nel mercato odontoiatrico che ancora una volta riassumiamo: pensionamento massiccio dei dentisti, bassa sostituzione di nuovi professionisti e conseguente squilibrio tra domanda e offerta di cure.
Sta per aprirsi una nuova partita, il cui obiettivo è l’attrazione di dentisti Collaboratori o Consulenti, a loro volta organizzati in forma professionale o in vere e proprie società di consulenza odontoiatrica.
Dalla competizione per il paziente si passerà alla competizione per il talento. Chi riuscirà ad attrarre collaboratori qualificati avranno un vantaggio competitivo significativo, soprattutto in un contesto in cui la domanda di servizi odontoiatrici è in crescita.
La mobilità professionale, supportata dalle normative dell’UE sulla libera circolazione, facilita l’ingresso di dentisti stranieri in Italia. Tuttavia, attrarre questi professionisti richiede strategie di marketing specifiche che mettano in evidenza le opportunità di crescita professionale, le condizioni di lavoro e i benefici di collaborare con cliniche italiane.
Di seguito proviamo ad indicare alcuni elementi strategici utili per attirare dentisti collaboratori, ma anche altro tipo di personale e di professionisti (ASO, Igienisti dentali, Dental Office Manager, Clinic Manager, Marketing manager, Social media manager, ecc.):
Nel contesto futuro del mercato odontoiatrico in Italia, l’attrazione di dentisti collaboratori potrebbe diventare tanto importante quanto l’attrazione dei pazienti.
Le cliniche dovranno implementare strategie di marketing innovative che non solo mirano a riempire le poltrone con i pazienti, ma anche a creare un ambiente di lavoro attraente e favorevole per i professionisti, garantendo così una fornitura continua e di alta qualità dei servizi odontoiatrici.
Il successo a lungo termine dipenderà dalla capacità di costruire team multidisciplinari, adattabili e ben qualificati che possano rispondere alle sfide e alle opportunità del futuro del settore.
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