Il Bonus Transizione 5.0 può aiutare lo studio dentistico in forma di impresa a ottenere agevolazioni fiscali significative. Si tratta di investimenti in attrezzature digitali avanzate come scanner intraorali, stampanti 3D, imaging digitale, oppure in beni che migliorano l’efficienza energetica come pannelli solari e sistemi di climatizzazione ad alta efficienza. E’ ricompresa anche la formazione del personale sulle nuove tecnologie e dell’uso di software gestionali avanzati. Scopri come ottimizzare i tuoi investimenti e ridurre le tasse grazie al credito d’imposta Transizione 5.0.
Il Bonus Transizione 5.0 rappresenta un’importante agevolazione fiscale introdotta per supportare le imprese italiane, anche le imprese odontoiatriche, nell’adozione di tecnologie innovative e sostenibili.
Questo articolo fornisce una guida completa sulla fruizione del credito d’imposta, sulle modalità di utilizzo e sulle condizioni per la cumulabilità con altre agevolazioni.
Le informazioni qui riportate si basano sui contenuti dei decreti attuativi pubblicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché su indicazioni fornite dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Prima di entrare nel dettaglio del Bonus Transizione 5.0, per chi non ha dimestichezza con il concetto di Credito d’Imposta, sarà meglio spiegare di cosa si tratta.
Il credito d’imposta è un tipo di agevolazione fiscale che permette alle persone o alle imprese di ridurre l’importo delle tasse che devono pagare allo Stato. In altre parole, è una “riduzione” sulle tasse dovute, concessa dallo Stato per incentivare determinate spese o investimenti.
Immaginiamo che tu debba pagare 1.000 euro di tasse. Se hai diritto a un credito d’imposta di 200 euro, significa che potrai sottrarre questi 200 euro dall’importo delle tasse da pagare. Quindi, invece di pagare 1.000 euro, pagherai solo 800 euro.
Lo Stato usa il credito d’imposta come strumento per incoraggiare certi comportamenti o investimenti che ritiene utili per il bene comune. Ad esempio, per promuovere l’uso di energie rinnovabili, l’innovazione tecnologica, la formazione del personale, o per sostenere le famiglie e le piccole imprese.
Un esempio pratico. Supponiamo che una piccola impresa voglia investire in nuovi macchinari più efficienti dal punto di vista energetico. Per sostenere questo tipo di investimento, lo Stato potrebbe offrire un credito d’imposta del 30% sul costo dei macchinari. Se l’impresa spende 10.000 euro per questi macchinari, riceverà un credito d’imposta di 3.000 euro. Questo significa che l’impresa potrà ridurre le sue tasse di 3.000 euro, rendendo l’investimento meno costoso.
Per ottenere il credito d’imposta, l’impresa o la persona deve generalmente:
In sostanza il credito d’imposta riduce direttamente le tasse da pagare, senza passare per complicate detrazioni.
Sostiene chi investe o spende in aree specifiche, come l’innovazione o l’energia sostenibile.
È accessibile a molti, dalle grandi imprese alle piccole attività e ai privati, a seconda del tipo di credito d’imposta.
In linea generale, dalla prospettiva del contribuente, il credito d’imposta è un modo per pagare meno tasse grazie a spese o investimenti che lo Stato vuole promuovere. È uno strumento utile sia per le persone che per le imprese, perché rende più conveniente fare cose che sono considerate importanti per la società o l’economia.
Poichè anche i dentisti esercitano una attività produttiva anche gli studi dentistici posso godere di questa agevolazione. Purtroppo molto spesso il beneficio è riservato solo ai dentisti che operano in forma di impresa odontoiatrica (Es: Srl Odontoiatrica, Stp Odontoiatrica, Impresa individuale odontoiatrica). Questo è il caso del Bonus Transizione 5.0, quindi se sei un professionista che opera con una partita iva individuale e/o come studio associato, purtroppo questo articolo non fa per te.
Il Credito d’Imposta Transizione 5.0 è stato istituito per favorire gli investimenti delle imprese in:
Il Decreto attuativo del 24 luglio 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 agosto 2024, stabilisce le modalità di accesso e utilizzo del credito.
A partire dal 7 agosto 2024, la piattaforma informatica del GSE è attiva per la presentazione delle comunicazioni relative alla prenotazione del credito d’imposta e alla conferma degli investimenti effettuati.
Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Non vi sono limitazioni legate alla forma giuridica, al settore economico, alla dimensione aziendale o al regime di determinazione del reddito.
Sono invece escluse dal beneficio:
Gli investimenti ammissibili per il Credito d’Imposta Transizione 5.0 si suddividono in “trainanti” e “trainati”:
Attività escluse: non sono ammissibili investimenti direttamente connessi ai combustibili fossili, impianti di incenerimento, discariche o impianti di trattamento di rifiuti che generano alti livelli di sostanze inquinanti.
Uno studio dentistico potrebbe beneficiare del Bonus Transizione 5.0 investendo in diverse aree che promuovono l’innovazione tecnologica e l’efficienza energetica. Ecco alcune idee di investimenti specifici che potrebbero rientrare nelle categorie agevolate:
Macchinari e attrezzature digitali per diagnosi e cura
Software avanzati per la gestione e la pianificazione del lavoro
Sistemi di automazione e intelligenza artificiale
Formazione del personale nelle nuove tecnologie
Sistemi di autoproduzione di energia e risparmio energetico
Dispositivi IoT per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi energetici
Aggiornamenti di sistemi informatici e di sicurezza dei dati
In tutti questi casi l’impresa odontoiatrica dovrebbe:
Investire in queste aree non solo migliorerebbe la qualità dei servizi offerti dallo studio dentistico, ma permetterebbe anche di beneficiare di un’importante agevolazione fiscale, riducendo il costo netto degli investimenti.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione (art. 17, D.Lgs. n. 241/1997) e deve essere fruito entro il 31 dicembre 2025. Eventuali importi non utilizzati entro tale data possono essere riportati in avanti ed utilizzati in cinque quote annuali di pari importo. Le imprese devono seguire una procedura specifica per accedere al credito:
Il Bonus Transizione 5.0 è cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali, purché il cumulo non porti al superamento del costo sostenuto e non concorre alla formazione del reddito o della base imponibile IRAP.
In particolare, è cumulabile con:
Non è cumulabile con:
Il credito d’imposta è calcolato sulla base della riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti. Le percentuali variano in funzione del livello di riduzione dei consumi energetici raggiunto:
Se la riduzione dei consumi energetici supera determinate soglie (6% o 10% a seconda del tipo di investimento), le percentuali di credito aumentano rispettivamente al 40%, 20%, e 10%, oppure al 45%, 25%, e 15%.
Le imprese beneficiarie sono tenute a rispettare i pertinenti obblighi europei e nazionali per evitare il doppio finanziamento, in conformità con l’articolo 9 del Regolamento (UE) 2021/241.
Inoltre, il credito d’imposta non può essere ceduto o trasferito, neanche all’interno del consolidato fiscale.
Il Bonus Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane di investire in innovazione tecnologica ed efficientamento energetico, contribuendo alla transizione verso un’economia più sostenibile. Tuttavia, è fondamentale che le imprese seguano attentamente le indicazioni normative e le procedure per la fruizione del credito d’imposta, garantendo la corretta gestione degli investimenti e delle comunicazioni con il GSE.
Le informazioni riportate in questo articolo sono basate sui decreti attuativi pubblicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché sulle circolari esplicative del GSE.
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2 Commenti
Salve articolo molto interessante.
Ho letto che per l’incentivo vengono presi in esame gli allegati a e b del vecchio iperammortamento ed industria 4.0
In questa lista rientravano anche beni tradizionali come riuniti ecc…
Attualmente la lista dei beni strumentali incentivati è più limitata nella transizione 5.0?
Grazie
In realtà la lista è la stessa, ma i beni devono garantire anche un risparmio energetico oltre ad avere le caratteristiche dell’innovazione digitale.
Buon lavoro.
GV