Quanto costa realmente lo scanner iTero ®? Quanti casi servono per ammortizzare il costo? Come deve essere eseguito il calcolo corretto? In questo articolo spieghiamo quali ragionamenti e calcoli deve eseguire un dentista per avere risposte precise.
iTero Economics è l’espressione con la quale intendo descrivere le implicazioni economiche derivanti dall’acquisto di uno scanner intraorale per lo specifico utilizzo in ambito ortodontico. Della tecnologia cad cam per la protesi, ed in particolare del Cerec® , ho già parlato in un articolo precedente. Così come, in un altro articolo dedicato, ho già analizzato i vantaggi economici correlati all’impiego degli allineatori Invisalign® rispetto alle apparecchiature convenzionali vestibolari.
E’ passato circa un anno da quando ho introdotto nella pratica quotidiana l’utilizzo dello scanner intraorale iTero ®, dedicato esclusivamente all’ortodonzia. Ora dispongo di dati quantitativamente sufficienti e qualitativamente attendibili per fare un primo bilancio economico su questa esperienza. Allo stesso tempo mi pongo l’obbiettivo di fornire una guida decisionale ai tanti colleghi che siano stati attirati dal prodotto ma che siano indecisi sull’acquisto.
Risponderemo alle seguenti domande:
Quanto costa realmente lo scanner iTero ®?
E’ conveniente il suo acquisto sul piano economico oppure si tratta solo di un capriccio personale o professionale?
Quale tipo di dentista può realmente permettersi un investimento di questo tipo?
Partiamo dalla nota più dolorosa. Per quanto, verosimilmente, nel prossimo futuro i prezzi di vendita degli scanner saranno destinati a diminuire, alla data in cui pubblico questo articolo uno scanner iTero ® viene venduto al prezzo di circa 30.500 € iva compresa.
Poichè l’iva è per noi dentisti un costo puro, tanto vale inserirla tout court nel prezzo di vendita e considerarla alla stregua degli altri costi. Utilizzeremo lo stesso principio a proposito di tutti gli altri prezzi soggetti ad Iva.
Bisogna in primo luogo considerare che in condizioni normali l’acquisto di un bene deducibile comporta un beneficio fiscale che è proporzionale all’aliquota marginale corrispondente al reddito imponibile dichiarato dal dentista.
Per amore di discussione e semplificando al massimo supponiamo che l’aliquota marginale applicata al dentista che acquista iTero ® sia quella massima del 43% prevista per i professionisti che esercitano in forma diretta e non protetta (come per esempio le srl odontoiatriche la cui aliquota fiscale fissa è di appena il 24%).
In questo caso ed in regime fiscale ordinario il costo di acquisto di 30.500 € può godere di un risparmio fiscale del 43%; pertanto, calcolando che:
30.500 * 43 / 100 = 13.115 €
Sottraendo 13.13115 € al costo di acquisto avremo che:
30.500 – 13.115 = 17.385 €
Il vero costo di acquisto dell’iTero ® oggi, per un dentista che paga le tasse regolarmente, è dunque 17.385 € e non 30.500 €.
Ma ci sono ancora delle sorprese positive per l’anno in corso.
Salvo che vi siano proroghe per gli anni a venire, per tutto il 2017 è prevista una agevolazione fiscale per gli investimenti strumentali. Questa agevolazione è valida anche per i professionisti e quindi per i dentisti. Si tratta del cosiddetto superammortamento.
Il superammortamento permette al dentista contribuente di elevare (solo fiscalmente) il valore del bene acquistato (iTero ® o altro) del 40% rispetto ai costi sostenuti per acquistarlo. Ponendo 100 il costo del bene, il valore del bene deducibile fiscalmente viene elevato a 140. Ecco perchè il superammortamento viene comunemente indicato al 140%.
Rifacciamo dunque i calcoli precedenti: teoricamente acquisto il bene ad un prezzo commerciale di 30.500 € ma nella dichiarazione dei redditi indicherò costi maggiori, calcolandoli semplicemente come segue:
30.500 + (30.500 * 40 / 100) = 42.700 €
Se dunque nella dichiarazione dei redditi indicherò un costo 42.700 € (pur avendone pagati realmente solo 30.500) significa che il beneficio fiscale aumenterà in modo proporzionale e dovrà essere ricalcolato come segue:
42.700 * 43 / 100 = 18.361 €
Le conseguenze sono interessanti perchè in buona sostanza ho speso ufficialmente 30.500 € ma ne ho risparmiati 18.361 in tasse. Quindi il costo reale di iTero ®, per chi lo acquista nel 2017, è pari a:
30.500 – 18.361 = 12.139 €
Ma ci sono altri ragionamenti interessanti da fare.
La vita media di uno scanner è probabilmente più lunga del suo periodo di obsolescenza tecnologica, soprattutto in questa fase di crescita del prodotto. Avendo già fatto una precedente esperienza con lo scanner protesico Cerec®, ritengo prudente stimare in 5 anni il periodo di ammortamento di iTero ®. E’ molto probabile che dopo 5 anni infatti sarà superato da release più performanti (oppure dalla concorrenza) e quindi sarà da sostituire con uno nuovo.
Se consideriamo buona questa stima possiamo fissare in 5 anni il periodo di ammortamento dello scanner iTero ®. In questo caso il costo annuale del prodotto è dato da:
12.139 / 5 = 2.428 €
Purtroppo però, se parliamo di costi annuali, c’è un elemento negativo che deve essere aggiunto. Infatti non ci sono solo i costi di acquisto da pesare, ma anche i canoni di servizio imposti dall’azienda.
L’acquisto dello scanner è accompagnato obbligatoriamente dalla sottoscrizione di un contratto di servizio per la manutenzione e l’aggiornamento che comporta un costo annuo di 1.500 €. Anche su questo deve essere calcolato il beneficio fiscale (ma senza superammortamento).
Al netto del beneficio fiscale, il costo reale del canone di servizio, scende da 1.500 € a 855 € (si risparmiano 645 € di minori tasse pagate).
Sommando, su base annuale, il costo reale dell’acquisto ed il costo reale del canone abbiamo:
2.428 + 855 = 3.283 €
Siamo arrivati alla fine del conteggio dei costi. Vale quanto segue:
In altre parole, per l’acquisto dello scanner iTero ®, oggi il dentista deve mettere in conto di spendere 3.283 € all’anno per cinque anni consecutivi e deve verificare se questo maggior costo è in qualche modo ripagato da nuove economie generate all’interno dello studio grazie al suo utilizzo oppure no.
Per rispondere a questa domanda serviva un dentista ed è proprio qui che entro in scena io descrivendo la mia esperienza diretta … alla stregua di un case report clinico.
La risposta è ovviamente affermativa, altrimenti questo articolo non avrebbe senso.
Nel mio studio e quindi con i protocolli di lavoro da noi utilizzati, ci sono due fronti di risparmio.
Ora si tratta di fare una semplice somma.
82 + 46 = 128 €
128 € rappresentano dunque il risparmio complessivo generato per ogni singolo caso ortodontico trattato con tecnica Invisalign nel mio studio passando dalle impronte tradizionali allo scanner iTero ® .
Bene, a questo punto la risposta è molto semplice. Abbiamo tutti i dati per stabilire quanti casi ortodontici servono in un anno per coprire interamente il costo dell’investimento di iTero ®. Tecnicamente si potrebbe dire anche così: quanti casi servono per raggiungere il punto di pareggio ovvero il break even point su questo investimento?
L’operazione è molto banale. Si deve dividere il costo reale annuale sostenuto per l’acquisto per il risparmio generato dallo scanner su ogni singolo caso. In concreto, in uno studio come il mio:
3.283 € / 128 € = 26
26 rappresenta il numero di casi necessari in un anno, in uno studio come il mio, per ripagarsi interamente il costo di acquisto reale dello scanner iTero. Poichè il periodo di ammortamento è stato calcolato sui 5 anni, possiamo anche dire che servono 130 casi ortodontici Invisalign® in 5 anni per avere un iTero ® gratuitamente.
Si, perchè se si realizza questa condizione è come se lo scanner non lo avessimo pagato.
Ci siamo limitati qui a considerazioni puramente economiche legati alla attività corrente dello studio. Sarebbe interessante anche fare considerazioni supplementari sui benefici che un investimento come lo scanner intraorale comporta per lo studio. Ne elenco solo alcuni:
Alla fine è molto evidente che i dati economici esposti in questo articolo rappresentano solo una minima parte delle valutazioni economiche complessive possibili sul tema analogico vs. digitale e dei vantaggi che quest’ultimo comporta.
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