Una strategia di Marketing è efficace quando le azioni intraprese rendono lo studio più appetibile ai potenziali pazienti. Il marketing fiscale rappresenta una opportunità enorme di acquisire consenso e credito di immagine in un mercato che raramente riconosce il valore morale dei professionisti.
Dopo aver tentato con argomenti economici e con argomenti di management, questo è il terzo articolo che pubblico sull’evasione fiscale nello studio dentistico. Parleremo ora di marketing fiscale.
Una considerazione preliminare deve essere fatta, parlando di Marketing in generale o di Marketing odontoiatrico: scolasticamente si dice che una strategia di Marketing è efficace quando eleva l’appeal dello studio, ovvero quando le azioni intraprese hanno come risultato finale quello di rendere più appetibile il nostro studio rispetto allo studio dei nostri competitors.
Se il grado di attrazione dei pazienti verso il nostro studio è superiore a quello della concorrenza, allora avremo successo, anche in un contesto ipercompetitivo come quello attuale.
Tutti i dentisti dovrebbero porsi alcune domande importanti:
Ebbene, la trattazione di questi argomenti richiederebbe volumi di parole immensi, ma non è lo scopo di questo articolo. Qui ci preme solo mettere in evidenza la valenza strategica che l’alternativa evasione fiscale / fedeltà fiscale possono avere sull’economia della nostra attività.
Con una certa approssimazione potremmo dividere i pazienti in due categorie estreme (con tutte le possibili variazioni intermedie):
Fatte salve alcune situazioni locali, in generale possiamo dire che i pazienti del primo gruppo sono certamente i più numerosi anche se, in proporzione, possiedono i volumi più bassi delle risorse economiche disponibili sul mercato.
Quelli del secondo gruppo, al contrario, sono numericamente più scarsi degli altri, ma hanno maggiore propensione alla spesa oltre a disporre di maggiori risorse economiche.
Ciascuno di noi, se possiede i dati necessari, può operare una segmentazione, anche numerica, del proprio mercato di riferimento.
Il passo immediatamente successivo sarà domandarsi con quale dei due gruppi si ha maggiore affinità emotiva, culturale e organizzativa; per quale dei due gruppi lo studio è meglio “tagliato” e quali sforzi deve fare per avvicinarsi ulteriormente al gruppo di pazienti più affine, oppure per accostare l’altro gruppo (detto che puntare contemporaneamente ad entrambi i gruppi è una strategia suicida).
Qui è il momento di dire che, per il pubblico cui si rivolge questo blog (ovvero liberi professionisti che si finanziano da soli, reggendo il rischio di impresa con la qualità del proprio lavoro e non con operazioni finanziarie spericolate), esiste una sola possibilità di scelta: rivolgersi al secondo gruppo di pazienti e adattarsi quanto più possibile alle loro aspettative.
Questo tipo di dentista, cioè noi, deve puntare al consenso ed alla preferenza di pazienti del secondo segmento per evitare il fallimento economico dell’attività, come già descritto in alcuni precedenti post sul tariffario delle prestazioni e sulla qualità delle stesso).
In questa prospettiva esiste un solo modo per affrontare la questione fiscale, volgendola a nostro vantaggio.
La fedeltà fiscale che lo studio manifesta ai propri pazienti mediante l’emissione regolare di fattura, rappresenta uno strumento di marketing potentissimo che
- genera una immagine positiva dello studio e delle persone che lo costituiscono,
- induce un feedback positivo nei vari circuiti del passaparola e, soprattutto,
- distacca lo studio dai luoghi comuni negativi con i quali il pubblico identifica la nostra professione.
La domanda non è oziosa, perchè mette in luce la distanza tra il dire ed il fare in tema di marketing odontoiatrico.
Effettivamente intraprendere vere e proprie campagne di marketing per un dentista comune è troppo dispendioso e richiede competenze che normalmente non si possiedono. Apprenderle inoltre è troppo dispersivo.
Al contrario molti dei competitors che sfruttano la leva “convenienza” invece della “qualità” sono più spesso organizzati in forma di vera e propria impresa, potendo contare su risorse economiche notevoli rispetto alle nostre. Questo genera molta confusione nel mercato dove spesso si incrociano informazioni corrette ed altre surrettizie.
Il vero problema da superare è rappresentato dalla contraffazione, ovvero dai tentativi più o meno maldestri di alcuni competitors non qualificati come noi di accreditarsi presso i nostri pazienti millantando le nostre stesse caratteristiche.
Per questo di recente sono nati alcuni consorzi di autotutela tra professionisti, tra i quali il più importante è sicuramente il progetto Slow Dentist. Slow Dentist rappresenta il più moderno ed efficace strumento di marketing realizzato dai dentisti di qualità per raggiungere il proprio mercato target, a spese della concorrenza.
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