Una delle tante ingiustizie perpetrate ai danni dei professionisti è la discriminazione subita nella destinazione dei finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato. Eppure se […]
Una delle tante ingiustizie perpetrate ai danni dei professionisti è la discriminazione subita nella destinazione dei finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato.
Eppure se c’è una professione che per complessità organizzativa e per peso degli investimenti necessari, assomiglia di più ad una azienda che ad uno studio professionale, ebbene questa è la professione del dentista.
In poche parole, quando fa comodo allo Stato (o al legislatore di turno) il dentista è equiparato ad una impresa: e così ci impongono l’IRAP, gli obblighi sullo smaltimento dei rifiuti, la Legge 231 sulla responsabilità amministrativa, gli obblighi sulla sicurezza del lavoro, gli obblighi sulla privacy, e mille altri adempimenti del tutto identici a quelli di una multinazionale.
Quando invece allo Stato non fa comodo, siamo esclusi da tutti i benefici che lo status di impresa ci dovrebbe garantire: gli ammortizzatori sociali, i vantaggi fiscali dell’IRES, la possibilità sacrosanta di portare in detrazione i costi di acquisto dell’immobile, le tutele del patrimonio personale rispetto ai rischi che l’attività comporta e, infine, l’oggetto di questo articolo: la possibilità di accedere, come tutte le altre aziende, anche ai bandi per l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato.
Avete mai sentito parlare di un giovane dentista che abbia potuto allestire il suo primo studio grazie a finanziamenti regionali o statali o europei? Io mai.
Invece ho sentito parlare spesso di start up, ovvero di giovani (magari lo fossero sempre!) imprenditori che sono stati aiutati dal pubblico per avviare una impresa privata (magari utilizzando anche i denari versati dai dentisti con le tasse).
Avete mai sentito parlare di una giovane dentista che sia stata agevolata da contributi per l’imprenditoria femminile? Io mai. Eppure in tutti gli altri settori, che fiscalmente sono equiparati a noi, questo avviene regolarmente.
Avete mai sentito parlare di contributi per l’avviamento di attività produttive in zone economicamente disagiate o depresse del Paese? Io si, molto. Ma non ho mai sentito che questi contributi siano stati destinati ad un collega dentista.
Ecco, se tutto questo indigna voi come indigna me, sappiate che trasformando lo Studio in una Srl odontoiatrica, come d’incanto vi troverete a navigare in una dimensione produttiva completamente diversa; dove, quantomeno, le vessazioni fiscali e normative in genere sono controbilanciate dai benefici tipici delle attività produttive più tutelate, ovvero il mondo dell’impresa che conta e che fa lobbie, quello delle società di capitali.
Regolarmente ci sono bandi delle camere di commercio locali, delle regioni, dei comuni, dell’Inail, della comunità europea, delle banche, e da una miriade di enti pubblici e privati che erogano milioni di euro destinati anche alle micro imprese come le nostre. Partecipare, molto spesso è facilissimo: basta avere i requisiti e si è ammessi d’ufficio. Il più delle volte è sufficiente presentare un progetto, che nella maggior parte dei casi avremmo fatto comunque (a spese interamente nostre) o addirittura abbiamo già realizzato.
E badate bene: nella maggior parte dei casi non bisogna neppure essere giovani, o donne o residenti in aree economicamente depresse, per accedere ai finanziamenti. Si tratta solo di chiedere e, graduatorie permettendo, ciò che si chiede verrà dato.
Ebbene colleghi dentisti, sappiatelo, viene distribuito (anche gratuitamente) un sacco di denaro a cui noi non possiamo accedere se siamo configurati come studio professionale, ma cui abbiamo diritto non appena cambiamo la forma giuridica in srl.
Come sempre: meglio saperlo. Un altro buon motivo per costituirsi in srl odontoiatrica. L’alternativa è rimanere dentisti tradizionali e contribuire con le proprie tasse a finanziare i concorrenti che si sono trasformati in imprese riconosciute: una vera beffa.
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8 Commenti
Gabriele…..trattando di Società unipersonale o magari anche con due o più soci …consigli le SrL classiche o le SrL semplificate? ( srls….cioè con capitale sociale sotto ai 10.000 euro e con semplificazioni varie soprattutto nelle spese di costituzione)??
Grazie.
Non ti consiglio una Srl semplificata per il fatto che hanno uno statuto blindato. Mentre la flessibilità dello statuto è un elemento fondamentale per adattare la srl alle proprie esigenze personali (maggioranze, capitale, successione, amministrazione, ecc….). Lele
Salve, seguo da tempo e con interesse le Tue discussioni e riflessioni riguardo alle “Srl Odontoiatriche”…. non credo si possano controbattere le tue argomentazioni, che peraltro avevo già approfondito con commercialisti vari….
La mia domanda è:
quale potrebbe essere secondo la Tua esperienza il motivo per il quale questa strada ( anche con una fruibile srl ” a socio singolo” ) non viene percorsa dagli oltre 40.000 odontoiatri italiani?
E’ solo ignoranza, indolenza, mala informazione che ci viene fornita dai nostri consulenti fiscali.
Grazie.
No Paolo, non credo che la causa sia (solo) quella. Io penso che i fenomeni evolutivi (biologici, economici, politici, ma soprattutto sociologici) abbiano bisogno di tempi lenti per esprimersi. Negli ultimi vent’anni il dentista è passato dalla ricchezza alla normalità. Oggi il dentista è pressochè un poveraccio, come quasi tutti gli altri professionisti (notai e farmacisti esclusi). A colpi di martellate le professioni sono state economicamente distrutte. I sopravvissuti tentano sempre strade nuove per riaffermarsi, anche dopo i cataclismi naturali. La ricerca richiede sperimentazione, confronto ed esperienze; e per fare questo serve tempo.
Penso semplicemente che si tratti di un fenomeno appena partito perchè prima non ce n’era bisogno.
Attenzione però: non deve diventare una moda. Deve rimanere quello che è: una opportunità nuova che vale la pena di essere colta fino a quando conviene. Poi il pendolo riprenderà il cammino inverso come sempre, ma non sappiamo se tra 10 anni o tra cinquanta e fino a quel momento dobbiamo farcela. Un caro saluto. Lele
Ciao Gabriele, è indubbiamente una realtà in cui come dicevi non siamo nè carne né pesce. non è poi oro tutto ciò che luccica.
Questi fondi vengono dati solo a fronte di pagamenti completi delle attrezzature, dietro presentazione di fatture saldate; quindi debbono spiegarmi come fa un giovane ad acquistare i beni se non ha liquidità. Se tu attivi leasing o noleggio non puoi accedere ai fondi stanziati e come fai allora? Se hai capitali compri e poi puoi anche accedere ai suddetti fondi, se non hai…
Come sempre , come anìche in banca se hai garanzie, titoli, denaro, ti danno soldi, se non ne hai niente; mi sembra un’altra presa in giro.
Buon weekend
Scusa Paolo, ma c’è una bella differenza tra:
– un ragazzo neolaureato che ipoteca la casa del padre, sottoscrive un mutuo, compra quello che gli serve, apre uno studio e poi spreme lacrime e sangue per vent’anni prima di rientrare dell’investimento cancellando l’ipoteca;
– e uno che invece fa le stesse cose e dopo un anno può estinguere i suoi debiti grazie ad un finanziamento a fondo perduto.
Non credi?
Lele
Non sono d’accordo , dal tono del presente articolo sembra che le Srl siano esclusivo appannaggio di imprenditori senza etica e senza scrupoli. È qui chiedo: cosa impedisce a ciascuno di noi si fare un salto culturale, apprendere gli strumenti del management imprenditoriale, trasformare in Srl la propria attività e goderne i benefici?
Ipotizzi forse che il futuro della odontoiatria debba essere esclusivo per laureati con partite iva? Non è questa una lobby?
Non sarebbe meglio spingere i colleghi a STUDIARE strumenti nuovo ed efficaci contro franchising, è stato vessatore, che includano Srl ed altre strategie più evolute?
Questo sito si chiama dentista manager, benissimo, l atteggiamento cottimisti o è da dentista, ma il manager dove è?
A.Carrafiello , collega specialista, cotitolare di srl.
Ciao Alessandro, temo che tu sia nuovo del blog.
Hai preso una topica epocale.
Non solo io sono d’accordo con te, ma sono titolare di srl e mi spendo da anni con articoli e relazioni sui vantaggi della srl.
Purtroppo pare di scontrarsi con un tabù irrazionale quando si parla di srl ai colleghi dentisti.
Anche questo post sui finanziamenti a fondo perduto si chiude, come tutti gli altri, con un invito accorato a passare da studio a srl. Ma forse tu non hai letto fino alla fine.
Detto questo, rimane sempre l’amarezza che lo stato ci spiumi come professionisti puri quando gli conviene e ci vessi come aziende quando gli conviene. Secondo l’opinione pubblica noi dovremmo lavorare per missione e pagare le tasse come dei grassi borghesi arricchiti. E’ ora di finirla: impariamo dai banditi, dagli abusivi, dagli imprenditori, ad utilizzare degli strumenti che ci tutelano di più e continuiamo a lavorare con la missione nel cuore e con l’onestà dell’esempio e della qualità (che loro non hanno).
Non ci batterà nessuno. Questa è l’anima del dentista manager.
Benvenuto nel gruppo.
Lele