“Vi sono tre tipi di studi: quelli che determinano gli eventi, quelli che assistono al loro manifestarsi e quelli che, quando gli eventi si sono manifestati, […]
“Vi sono tre tipi di studi: quelli che determinano gli eventi, quelli che assistono al loro manifestarsi e quelli che, quando gli eventi si sono manifestati, si domandano che cosa sia accaduto”.
Ho parafrasato un vecchio aforisma, ripreso anche dal grande Philip Kotler in uno dei suoi numerosi saggi sul Marketing, insieme al proverbio cinese del titolo.
Non si tratta di una sinistra minaccia, ma di un monito. Tutte le imprese che non hanno saputo adeguarsi ai tempi sono rimaste travolte dai nuovi cicli produttivi, dalla diversa relazione con il cliente e dalle diverse dinamiche di comunicazione che via via hanno imposto il cambiamento. È successo ad aziende molto grandi come a quelle molto piccole, con una lunga teoria intermedia di fallimenti e successive scomparse che hanno lasciato insegnamenti dolorosi ma preziosi per chi resta.
Il cambiamento è prima di tutto uno stato mentale, poi un’attitudine che si acquisisce un po’ alla volta. Quindi diventa cultura individuale e cultura di gruppo. Infine diventa un’abitudine, prima ancora di rappresentare uno stimolo ed un piacere: il piacere di cambiare le cose e non esserne sopraffatto.
Il dentista intelligente può trasformare l’attuale crisi economica e sociale del nostro paese in un’opportunità, sfruttando le flessioni e le pause per trasformare se stesso e la propria impresa in un modello nuovo, più adatto alle circostanze. L’alternativa è quella di andare alla guerra con strumenti vecchi e rammaricarsene quando oramai i più accorti sono andati avanti, lasciandoci vincolati al palo della tradizione e della consuetudine.
Non si tratta oggi di modificare etica e deontologia ma di dotarci di strumenti nuovi per affermare che etica e deontologia saranno la nostra salvezza e faranno davvero la differenza tra qualità professionale e mediocrità, tra dedizione al paziente ed accaparramento, tra competenza e pirateria.
Gli strumenti nuovi di cui non si potrà fare a meno sono fondamentalmente quattro:
C’è una differenza enorme tra investimenti e costi. Agire sui quattro punti sopra elencati potrà comportare senz’altro una spesa ma rientra decisamente nella prima categoria e non nella seconda.
Se vi interessa capire meglio il senso di queste poche righe partecipa al Corso di Management per Dentisti, dal titolo “Strategia ed Organizzazione dello studio odontoiatrico”, ed. 2013, che inizierà il prossimo mese di Maggio.
Tutti gli spunti di questo post saranno trattati in modo approfondito facendo riferimento a situazioni reali e concrete del mio studio dentistico.
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