Descrivere quale sia il momento migliore per la costituzione della holding non è facile ma di sicuro l’esperienza maturata in consulenza ci permette di enucleare alcune casistiche tipiche che ci portano quasi obbligatoriamente verso questa soluzione.
Uno dei problemi che sono legati alla scrittura di un articolo è quello che la rappresentazione della realtà deve essere per forza effettuata esemplificando e isolando le fattispecie tipiche.
Più si cerca di allontanarsi da questi schemi logici e meno si è efficaci dal punto di vista di colui che legge.
La ricerca del giusto equilibrio resta sempre molto difficile. Molto più facile è farlo in consulenza, non foss’altro perché lì ti trovi sempre di fronte ad una situazione singolare e specifica e non sei costretto a dover spiegare tutto il complicato mondo che prelude ad una soluzione personalizzata.
Se ci si riflette, questo è esattamente il motivo per cui la formazione non può vivere senza la consulenza e la consulenza non può veramente definirsi tale senza la formazione. Insegnare costringe ad approfondire le tematiche, mette in crisi le tue certezze, obbliga a ripensare continuamente la materia, rende il formatore necessariamente umile. E questo è tanto più vero quanto più aumenta la conoscenza e l’esperienza. Fare consulenza significa dare un contenuto pratico a quelle conoscenze e nel fare questo inevitabilmente le arricchisce e connota di un elemento che le fa fare un saldo qualitativo che non potrebbe ottenersi in altro modo.
Per tutti questi motivi oggi mi propongo di scrivere un articolo meno scolastico e più consulenziale, ovviamente per quanto possibile.
Il tema su cui voglio intrattenervi è il timing di costruzione di una holding, premettendo che in qualche caso il timing impatta anche sui motivi per i quali può convenire costituirla.
Scolasticamente, abbiamo già detto tante volte che la holding – una società, tipicamente una srl, che detiene partecipazioni in un’altra società (e cioè, per quello che a noi più interessa, in una srl odontoiatrica o in una srl-stp) – può convenire costituirla in determinate circostanze e per determinate finalità:
E’ ovviamente difficile stabilire delle regole valide per tutti, tanti e tali possono essere le variabili tra una situazione e l’altra. Di sicuro, se la srl odontoiatrica – o la srl-stp – producono stabilmente utili vicini o superiori ai 100 mila euro annui, ebbene quello è il momento in cui occorre indagare sull’opportunità di effettuare una operazione del genere.
Va ricordato che una parte di questi utili non dovrebbe essere spostata dalla propria sede naturale e dovrebbero invece rimanere a patrimonializzare la società odontoiatrica.
L’attività di impresa è inevitabilmente soggetta agli effetti del ciclo economico, per cui è sempre buona prassi quella di accantonare riserve per affrontare i momenti di difficoltà, che di sicuro non mancheranno in un arco di tempo medio lungo. Questo concetto è più difficile da afferrare per i giovani pieni di ormoni e con poca esperienza di vita. E’ per certi versi normale che costoro pensino di poter far fronte ad ogni evenienza con i soli propri mezzi. Purtroppo o per fortuna, chi ha campato un po’ di più e non è un incosciente sa bene che le cose possono andare male anche senza alcuna tua colpa e in quei momenti, se non disponi di riserve, non puoi fare fronte agli effetti dei vari possibili incidenti.
Sul timing possiamo ora dire qualcosa di più utile.
La prima risposta ovvia è quella per la quale si fa la holding quando gli utili si avvicinano a quella soglia dei 100 mila già individuata oppure quando il trend di crescita è tale per cui è sensato stabilire che ci si arriverà molto presto.
Tuttavia esistono altre situazioni in cui appare evidente la convenienza di operare immediatamente in tal senso. Vediamone alcune:
Si sottolinea che stiamo parlando di casi tipici. Nella realtà, chi scrive trova ogni giorno nuovi spunti applicativi proprio in ambito consulenziale.
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