Molti colleghi si dimenticano che i beni strumentali sono anche quelli di valore inferiore ai 516 € anche se non vanno in ammortamento pluriennale come gli altri. Benché di valore inferiore, sono potenzialmente in numero molto superiore e sono anch’essi agevolabili ai sensi del Credito d’imposta beni strumentali, sia che si tratti di professionisti. Per questo motivo, soprattutto in periodo di bilancio, riteniamo opportuno fare il punto della situazione sul piano normativo.
I beni strumentali nella gestione di uno studio dentistico sono molti di più di quanti pensiamo abitualmente. La nostra visione parziale dei beni strumentali è in gran parte viziata dalla prospettiva dell’ammortamento che, invece, non ha nulla a che vedere con la natura del bene ma solo con la possibilità di portarne il relativo costo in deduzione in accordo con le regole fiscali correnti.
Questa considerazione è importante se pensiamo alle agevolazioni di cui i beni strumentali hanno goduto e godono tuttora nel nostro Paese, prima tra tutte il Credito d’imposta 4.0.
I beni strumentali sono quei beni materiali o immateriali che costituiscono strumenti destinati ad essere utilizzati nei processi di produzione del reddito nella gestione caratteristica dello Studio dentistico o della Srl Odontoiatrica. In tutti i casi sono beni a ciclo di utilizzo pluriennale o con durata illimitata.
Se pensiamo ai beni strumentali materiali per un dentista, gli esempi tipici sono le apparecchiature radiologiche, i riuniti, le lampade, le autoclavi, i computer, gli strumenti rotanti, ecc, in un elenco sterminato di strumenti.
Se pensiamo ai beni strumentali immateriali, invece, i primi che ci vengono in mente sono tutti i software, i servizi in cloud e il marchio.
Abbiamo dedicato un articolo intero al tema dell’ammortamento in uno studio dentistico. Riassumendo al massimo possiamo dire che l’ammortamento è, in generale, un procedimento amministrativo-contabile, secondo il quale il costo di un bene è ripartito nel corso di più esercizi.
Oggetto degli ammortamenti sono i beni strumentali in quanto si dice che tali beni sono a fecondità ripetuta. In altre parole si tratta di beni che mantengono e garantiscono la loro utilità nel corso del tempo.
Qui ci interessa solo richiamare l’attenzione sul fatto che il concetto di ammortamento e quello di bene strumentale sono intimamente legati, ma non sono necessariamente accoppiati in tutti i casi. Vogliamo dire che molto spesso i beni strumentali vengono messi in ammortamento in ossequio agli obblighi civilistici e fiscali. Ma non sempre accade. L’ammortamento di un bene, infatti è obbligatorio per legge solo quando tale bene ha un valore superiore a 516,46 €, in tutti gli altri casi no.
In altre parole: nel caso in cui il bene acquistato abbia un valore inferiore a 516,46 euro, il bene viene integralmente ammortizzato nell’ anno di acquisto, ma rimane pur sempre un bene strumentale e, per il resto, segue la disciplina fiscale della categoria cui appartiene.
Cosa significa questo? E’ presto detto.
In considerazione di quanto sopra esposto, ogni dentista professionista ed ogni Srl Odontoiatrica, dovrebbe ricordarsi che anche sui beni di valore inferiore ai 516,64 € si applicano i benefici fiscali dei Crediti d’Imposta, sia quelli relativi al piano Industria 4.0 sia tutti gli altri (es. Bonus Sud, Formazione 4.0, Ricerca e sviluppo).
Speso infatti accade che tali beni minori non vengano considerati tra i cespiti per il solo fatto che non rientrano nel meccanismo fiscale dell’ammortamento, vanificando così un beneficio fiscale che potrebbe anche essere molto elevato.
Benché, infatti, il valore unitario di tali beni sia basso, rispetto alle attrezzature tipiche di uno studio dentistico, in realtà il loro numero potrebbe essere molto elevato, incidendo in modo significativo sui costi di gestione dello Studio dentistico.
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Il quesito è stato posto esplicitamente anche alla stessa Agenzia delle Entrate che nella nota Circolare 9/E 2021 scrive quanto segue:
“i beni materiali strumentali di costo unitario inferiore a 516,46 euro sono ammissibili al credito d’imposta e, quindi, concorrono alla sua determinazione, indipendentemente dalla circostanza che, in sede contabile e fiscale, il contribuente scelga di dedurre o di non dedurre l’intero costo del bene nell’esercizio di sostenimento (procedendo, in tale ultimo
caso, all’ammortamento dello stesso). Al riguardo, è il caso di precisare che anche per detti beni il meccanismo di fruizione del corrispondente credito d’imposta resta disciplinato dai commi 1059 e 1059-bis (i.e., utilizzo in tre quote annuali di pari importo o in un’unica quota a seconda dei casi, cfr. infra risposta al quesito 5.3).”
A questo punto, in sede di bilancio con il nostro commercialista, rimane solo a noi il compito di estrarre i beni strumentali di valore basso dal lungo elenco di costi generali dello studio. Proviamo a fare alcuni esempi molto comuni: pinze, leve, manipoli, arredi, stampanti, frese, strumenti per la sterilizzazione e la disinfezione, indumenti da lavoro, DPI non monouso, ecc. ecc.
Ricordiamo infine che sono interessati a questo tema sia i professionisti che le imprese in ambito odontoiatrico. Benché infatti la misura del beneficio sia considerevolmente diversa, tuttavia anche i professionisti godono delle agevolazioni fiscali all’interno del Piano Transizione 4.0. Sui beni strumentali 4.0 infatti, per i beni acquistati nel 2021 e che quindi vengono considerati proprio in questi mesi di chiusura dei bilanci, i professionisti hanno pur sempre diritto ad un credito d’imposta nella misura del 10% cui si aggiunge la deduzione ordinaria che arriva fino al 43% (complessivamente 53% al massimo).
Per le Srl odontoiatriche, analogamente ed in misura maggiore, per questi stessi beni l’agevolazione sarà invece del 50% (se si tratta di beni 4.0), cui sia aggiunge il 24% di deduzione ordinaria (complessivamente il 74% cui aggiungere deduzione Irap).
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