Il nuovo decreto correttivo sul concordato preventivo biennale impone l’adesione collegiale tra professionisti e STP: se uno dei soggetti non aderisce, tutti vengono esclusi. Questo meccanismo penalizza le STP odontoiatriche, che non possono accedere al CPB a causa dell’incompatibilità con gli ISA. Di conseguenza, anche i soci autonomi delle STP restano fuori dal concordato. Un blocco normativo che rischia di colpire proprio gli studi più strutturati.
Il recente decreto correttivo sul concordato preventivo biennale e STP (atto del Governo n. 262) introduce un principio di adesione collegiale che rischia di mettere fuori gioco molti professionisti. Secondo il nuovo schema normativo, un lavoratore autonomo può accedere al concordato solo se anche la società tra professionisti (STP) o l’associazione professionale di cui fa parte aderisce al CPB per gli stessi anni d’imposta (2025-2026). E viceversa.
In altre parole: nessuno entra se non entrano tutti. Basta un solo socio che non partecipa, per bloccare l’adesione all’intero gruppo. L’intento è chiaro: evitare comportamenti incoerenti tra professionisti formalmente associati. Ma il meccanismo è rigido e rischia di penalizzare proprio chi si è strutturato meglio.
Il problema tecnico nasce dal fatto che per aderire al concordato è necessario essere soggetti agli ISA (Indici sintetici di affidabilità fiscale). Tuttavia, le STP che producono reddito d’impresa sono escluse dagli ISA, perché questi indici sono oggi costruiti solo per il lavoro autonomo. Per il 2024, la compilazione dei modelli ISA da parte delle STP è puramente statistica, e non può essere usata per calcolare la proposta di concordato.
Il risultato è paradossale: la STP non può aderire al CPB, quindi neppure i suoi soci – anche se in regola – possono farlo. Una doppia esclusione che colpisce in modo particolare le STP odontoiatriche, ormai molto diffuse tra gli studi strutturati.
Solo a partire dal 2025 si ipotizza l’arrivo di un nuovo modello ISA che includa anche alcune attività d’impresa esercitate in forma associata (es. studi legali, ingegneristici, commercialisti). Ma fino ad allora, il concordato preventivo biennale e STP restano due binari destinati a non incontrarsi.
No. Nel CPB attuale, valido per il biennio 2023-2024, non era prevista alcuna forma di adesione collegiale. Ogni contribuente poteva aderire in autonomia, anche se partecipava a una STP o a un’associazione professionale. Il legame tra socio e società non influenzava la possibilità di accedere al concordato, che veniva valutata sulla base della singola posizione fiscale.
L’introduzione del vincolo tra STP e soci, e la conseguente interdipendenza delle adesioni, rappresenta quindi una novità assoluta della disciplina 2025-2026. Una stretta normativa che potrebbe rivelarsi svantaggiosa proprio per i professionisti meglio organizzati.
Fonte: https://ntplusfisco.ilsole24ore.com/art/concordato-blocco-stp-mette-fuori-gioco-anche-socio-AHi0QuQ
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