Le aziende situate nel Sud Italia che hanno realizzato investimenti nel corso del 2023 ma non hanno ancora presentato la richiesta per beneficiare del credito d’imposta […]
Le aziende situate nel Sud Italia che hanno realizzato investimenti nel corso del 2023 ma non hanno ancora presentato la richiesta per beneficiare del credito d’imposta a loro destinato (Bonus sud), hanno tempo fino al termine del 2024 per farlo.
Questo vantaggio fiscale, incentrato sugli investimenti nel Sud, basato sull’articolo della legge del 28 dicembre 2015, numero 208, non è perduto nonostante l’introduzione, dal 1° gennaio 2024, di un nuovo regime relativo alla Zona Economica Speciale (ZES) unificata.
Questa precisazione è stata resa nota dall’Agenzia delle Entrate riguardante l’aggiornamento dell’incentivo che ha visto una lunga fase di stabilità prima di essere rinnovato con l’avvento della ZES unificata.
In particolare, le aziende che hanno realizzato gli investimenti qualificabili verso la fine del 2023, trovandosi a fronteggiare scadenze imminenti per l’invio della richiesta di autorizzazione all’uso del credito d’imposta, potrebbero aver avuto dubbi sulla loro capacità di presentare la richiesta entro il 2024.
La risposta fornita dall’Agenzia è positiva. Infatti, una direttiva del direttore dell’Agenzia delle Entrate, datata 1° giugno 2023, stabilisce che per l’acquisto di beni strumentali nuovi fatti a partire dal 1° gennaio 2023, la richiesta può essere inoltrata fino al 31 dicembre dell’anno seguente a quello di realizzazione degli investimenti. Di conseguenza, è possibile richiedere nel 2024 il credito d’imposta per gli investimenti fatti nel Sud nel 2023.
Un altro punto importante concerne la datazione dell’investimento, in particolare per le aziende con investimenti a cavallo dell’anno, che devono determinare a quale incentivo hanno diritto. Secondo una circolare del 3 agosto 2016, n. 34/E, l’attribuzione degli investimenti al periodo dell’incentivo segue le regole generali stabilite dal Tuir, per cui le spese per l’acquisizione di beni si considerano effettuate, per i beni mobili, alla data di consegna o spedizione o, se diversa e posteriore, alla data in cui avviene il trasferimento o la costituzione di proprietà o altri diritti reali. Se l’investimento appartiene al 2023, l’azienda può avvalersi di questa disposizione e richiedere il credito d’imposta per quel periodo. Se invece appartiene al 2024, dovrà aspettare l’applicazione del nuovo credito d’imposta per la ZES unificata.
Il “vecchio” credito d’imposta supporta l’acquisto o il leasing finanziario di macchinari, impianti e altre attrezzature per stabilimenti produttivi esistenti o da implementare nel territorio fino al 31 dicembre 2023, con un sostegno che può raggiungere il 45% per le piccole imprese nelle aree più svantaggiate. Il nuovo credito d’imposta per la ZES Unica nel 2024 offre percentuali di aiuto maggiori, consentendo alle stesse piccole imprese di ottenere fino al 60% di credito.
Va tuttavia considerato che, a differenza della precedente normativa, è richiesto un investimento minimo di 200.000 euro, oltre a specifici criteri di accesso che verranno definiti per assicurare il rispetto dei limiti di spesa previsti per la misura, che precedentemente non prevedeva restrizioni particolari.
Inoltre, il nuovo credito d’imposta per la ZES unica si applica solo agli investimenti realizzati fino al 15 novembre 2024, e non fino alla fine dell’anno.
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