La ZES Unica garantisce ora il 100% del credito d’imposta richiesto per gli investimenti nel Mezzogiorno, dopo un inizio deludente in cui veniva riconosciuto solo il 17,7%. Grazie al rifinanziamento delle risorse e alle comunicazioni integrative introdotte dal decreto-legge 155/2024, le imprese possono ottenere il massimo beneficio fiscale. La misura prevede percentuali di credito variabili tra il 30% e il 50%, con maggiorazioni per le PMI. Questo cambiamento restituisce fiducia alle imprese e consolida la ZES Unica come un pilastro per lo sviluppo economico del Sud Italia.
La ZES Unica si conferma come uno strumento cruciale per il rilancio economico del Mezzogiorno, grazie alla recente decisione di riconoscere il 100% del credito d’imposta richiesto.
Questo risultato arriva dopo un percorso che aveva inizialmente deluso molte imprese, costrette a fare i conti con un credito riconosciuto pari solo al 17,7% delle richieste. Grazie al rifinanziamento delle risorse, la situazione è stata completamente ribaltata, portando il beneficio fiscale al massimo livello atteso.
Quando la ZES Unica è stata introdotta, molte imprese avevano sperato di ottenere un supporto fiscale pieno per i loro investimenti. Tuttavia, il primo riparto delle risorse, calcolato al 17,7% delle richieste presentate, aveva generato una profonda delusione. Questo limite, dovuto alla scarsità di fondi inizialmente stanziati, metteva a rischio l’efficacia del provvedimento, lasciando le imprese in una situazione di incertezza.
Grazie al decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, la situazione è cambiata radicalmente. L’aumento delle risorse disponibili e la possibilità di presentare comunicazioni integrative hanno permesso di riconoscere finalmente il 100% del credito d’imposta richiesto, restituendo fiducia alle imprese e rafforzando l’impatto della misura.
La ZES Unica prevede un credito d’imposta variabile a seconda della regione e della tipologia di impresa:
Queste percentuali sono ulteriormente incrementate per le PMI:
L’obiettivo principale è incentivare gli investimenti produttivi nelle regioni meno sviluppate, stimolando l’economia locale.
Il decreto-legge ha introdotto la possibilità di presentare comunicazioni integrative, consentendo alle imprese di includere:
Questa opportunità ha permesso di includere nuove spese nel calcolo del credito e di ampliare la platea dei beneficiari, assicurando una distribuzione equa delle risorse.
Per accedere al credito d’imposta della ZES Unica, le imprese devono rispettare alcune condizioni fondamentali:
Le imprese possono controllare l’importo del credito riconosciuto attraverso il cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, uno strumento essenziale per monitorare la disponibilità del credito e pianificare gli investimenti futuri.
La ZES Unica è regolata da una serie di provvedimenti che definiscono le modalità di accesso al credito d’imposta e ne garantiscono l’efficacia. La base normativa è costituita dal decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, che ha introdotto modifiche sostanziali rispetto ai precedenti riparti, aumentando le risorse disponibili e consentendo la presentazione di comunicazioni integrative per investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024.
A queste disposizioni si aggiunge il provvedimento Prot. n. 446421/2024 dell’Agenzia delle Entrate, che ha ufficializzato il ritorno al 100% del credito richiesto per le imprese beneficiarie. La normativa richiama inoltre le regole stabilite dalla Carta degli aiuti a finalità regionale, che definisce le percentuali massime applicabili al credito d’imposta in base alla regione e alla tipologia di investimento.
Le imprese devono rispettare condizioni rigorose, come il mantenimento dell’attività per almeno cinque anni nella ZES Unica, pena la decadenza del beneficio. Questa normativa, combinata con un’attenta pianificazione delle risorse, garantisce un quadro giuridico chiaro e trasparente per incentivare lo sviluppo economico delle aree del Sud.
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Il percorso della ZES Unica ha attraversato fasi di grande incertezza. Inizialmente, molte imprese si erano affidate a questa misura confidando di ottenere il 100% del credito d’imposta richiesto, ma il primo riparto aveva ridotto drasticamente le aspettative al 17,7%. Questo scenario aveva generato malcontento e dubbi sull’efficacia del provvedimento.
Grazie al rifinanziamento e alle comunicazioni integrative, oggi la situazione è radicalmente cambiata: il 100% del credito richiesto è finalmente riconosciuto, restituendo alle imprese il supporto pieno che era stato promesso. Questo risultato rappresenta una svolta significativa, dimostrando l’importanza di adeguare le risorse disponibili alle esigenze reali del territorio. La ZES Unica si conferma così uno strumento fondamentale per sostenere gli investimenti e incentivare la crescita economica nel Mezzogiorno.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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