Il passaggio generazionale dello studio o della impresa odontoiatrica è reso più complicato dall’esigenza di rispettare i vincoli del Diritto Successorio, i quali sono stati dettati per il passaggio del patrimonio agli eredi e si prestano in misura altrettanto adeguata ad assicurare il trasferimento delle aziende o degli studi professionali. Occorre in primo luogo conoscere questi vincoli al fine di poter successivamente condurre una disamina attenta degli strumenti del Diritto societario utili a superare o quantomeno a contenere l’effetto di quei vincoli.
Questa pillola rappresenta il primo passo logico di un discorso più complesso che si pone in diretta relazione con tante tematiche che abbiamo affrontato in precedenza.
Non vi appaia un caso se l’affrontiamo solo oggi.
Il cammino verso la consapevolezza e la cultura giuridica economica e finanziaria è lungo e faticoso e richiede la costruzione di basi solide al fine di affrontare discorsi più complessi.
Il che getta una nuova luce su argomenti che pure abbiamo già affrontato quali la holding e altri che affronteremo. In realtà, il passaggio generazionale è proprio uno delle più importanti finalità che possono essere perseguite con questi strumenti (societari e non). Ed il fatto di perseguire anche questi fini in maniera dichiaratamente e documentalmente aperta (inserendo, ad esempio, apposite clausole nello statuto di una società, sia essa una holding come una società operativa), per paradosso, rafforza e blinda da eventuali censure dell’Amministrazione Finanziaria anche le finalità di mera natura fiscale.
Ricordiamo, infatti, che sono elusive solo quelle condotte che tendono a raggiungere risparmi fiscali formalmente leciti, se l’unico scopo per cui sono portate avanti è quello di puntare solo al vantaggio fiscale e se non esiste altra valida ragione economica oltre a quella fiscale che ne giustifichi la messa in atto: ebbene, è giusto che sappiate che le tematiche successorie e quelle relative al passaggio generazionale delle aziende costituiscono esattamente la valida ragione economica extrafiscale che il nostro Ordinamento Giuridico considera come la più valida e degna di tutela.
Tornando alla fondamentale differenza tra semplice successione di un patrimonio e il passaggio generazionale di complessi aziendali, dobbiamo aggiungere che tale differenza si presenta alla nostra analisi come degna di autonoma e pregnante rilevanza: nel primo caso, dobbiamo preoccuparci semplicemente di trasmettere un patrimonio; nel secondo di tramettere un’azienda, precostituendo le basi su cui la stessa azienda può proseguire la sua vita anche dopo la morte del fondatore. Il che, detta semplicemente, significa che non ci si deve limitare a trasmettere le quote della società mortis causa o meglio ancora inter vivos, e/o il patrimonio aziendale che esse rappresentano, ma si deve molto più spesso attribuire in misura asimmetrica tra gli eredi diritti, oneri e responsabilità gestorie.
Questa visuale dinamica del passaggio generazionale non è di facile realizzabilità nel quadro delle norme che disciplinano la successione nel nostro Paese, perché le stesse tendono a tutelare tutti gli eredi previsti dalla legge (in mancanza di testamento) o quelli legittimari (coniuge e figli) in presenza di testamento, con misure speciali quali l’obbligo di rispettare la loro quota di legittima nella divisione ereditaria e un certo grado di par condicio tra gli stessi.
Quando a suo tempo abbiamo affrontato il Diritto Successorio, avevamo già fissato un primo principio irrinunciabile che è quello di fare sempre testamento. E’ solo attraverso il testamento che il fondatore dell’azienda o i suoi eredi legittimi che si trovano a gestirle pro-tempore possono riservarsi una quota disponibile della propria ricchezza, onde poterla assegnare a chi vogliono e persino a coloro che non rientrano tra gli eredi necessari.
Soprattutto, è solo attraverso questo fondamentale istituto che si può evitare un effetto assai negativo immediatamente conseguente alle regole della successione ex lege e in assenza di testamento, che è quello di lasciare sempre ai propri eredi un insieme di proprietà indivise.
Ad una efficace pianificazione della trasmissione del patrimonio aziendale agli eredi si contrappone infatti una serie di divieti e limiti tipici del nostro diritto successorio che devono la loro presenza all’esigenza irrinunciabile e ricercata dal nostro Ordinamento di assicurare i diritti a succedere di alcuni tra gli eredi e la parità di trattamento degli stessi, almeno nei limiti della loro quota di legittima.
Ed appare subito il caso di specificare che la quota disponibile del proprio patrimonio, assicurato dalla soluzione testamentaria e negata nella successione ex lege, non appare sufficiente al pieno raggiungimento dell’obiettivo, sia perché questa quota è comunque e sempre minoritaria rispetto al totale, come anche perché occorre superare ben altri paletti.
E’ il caso di conoscere questi paletti, perché senza questa conoscenza non si potrà proseguire – cosa che faremo nelle prossime pillole– nell’analisi dei modi e strumenti utili a superarli (almeno in parte).
Vediamoli uno per uno e cerchiamo di prendere con essi subito confidenza:
Tutti questi vincoli pongono diverse criticità alla successione generazionale delle aziende e della ricchezza e nelle prossime pillole andremo ad esaminarne i motivi come anche illustreremo gli strumenti utili a minimizzare gli effetti di queste criticità.
Il tuo carrello è vuoto.
Benvenuto su www.dentistamanager.it.
Ti preghiamo di prendere nota e rispettare le informazioni di seguito riportate che regolano l'utilizzo del nostro sito e dei materiali pubblicati e a cui sono soggetti i servizi forniti; l’accesso alle pagine del sito web implica l’accettazione delle seguenti condizioni.
Diritto d’autore
Tutto il materiale pubblicato sul sito ed il sito stesso, compresi testi, illustrazioni, fotografie, progetti, cataloghi, grafici, loghi, icone di pulsanti, immagini, clip audio, software, contenuti del blog, articoli di approfondimento, strutturazione dei corsi (in generale, il "Contenuto" del sito), è coperto da diritto d'autore.
La legislazione italiana ed internazionale in materia di diritti d'autore e marchi tutela il contenuto e il sito in generale.
La riproduzione dei materiali contenuti all'interno del sito, con qualsiasi mezzo analogico o digitale, è vietata.
Sono consentite citazioni, purché accompagnate dalla citazione della fonte Dentista Manager S.r.l., compreso l'indirizzo www.dentistamanager.it
Sono consentiti i link da altri siti purché venga specificato che si tratta di link verso il sito www.dentistamanager.it