L’avvento del Low Cost nel “mercato” dell’odontoiatria italiana ha generato paure e sospetti che io ritengo in gran parte ingiustificati:
- il sospetto che si tratti di attività deontologicamente discutibili e
- la paura che possa avere conseguenze negative per i nostri bilanci.
Per questo ho deciso di scrivere qualche riga sull’argomento, dopo averne discusso in molte occasioni con amici e colleghi, di persona e sul web.
A titolo di premessa diciamo subito che non si tratta, qui, di legittimare o delegittimare nulla: l’esercizio dell’attività odontoiatrica in forma societaria e attraverso forme aggressive di concorrenza basate sul prezzo è perfettamente lecito senza alcuna ombra di dubbio, che ci piaccia oppure no. È un argomento che non può neppure essere affrontato se si è dotati di un minimo di onestà intellettuale.
Si tratta piuttosto di rispondere ad altri tipi di domande:
- È eticamente accettabile per un dentista praticare l’odontoiatria low cost?
- È economicamente sostenibile un’attività odontoiatrica low cost?
- È pericolosa o dannosa per un dentista “normale” la concorrenza della odontoiatria low cost?